Luca è socio del Circolo Pinerolese Astrofili Polaris e del Gruppo Hubble di Fiano

lunedì 29 dicembre 2008

Il cielo di gennaio

Il cielo visto da Cafasse il 15 gennaio alle 00:00
(clicca sulle img. per ingrandire)


Nord


Est


Sud


Ovest


Zenith

mercoledì 26 novembre 2008

Il cielo di dicembre

Il cielo visto da Cafasse il 15 dicembre alle 00:00
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Nord


Est


Sud


Ovest


Zenith

domenica 16 novembre 2008

Crateri Messier, Messier A e Taruntius




Ieri, dopo quasi due mesi di maltempo e contrattempi, si è presentata finalmente "l'occasione" (se così si può definire un cielo con Luna all'89,3% di luminosità) di ributtare l'occhio dentro ad un oculare... che fare? Ovviamente al richiamo della foresta non si resiste e "piuttosto che niente" è meglio piuttosto.
Rapido tour di telefonate al fido socio (che mi doveva anche aiutare a causa di un doloroso mal di schiena che da giorni mi affligge) e al "giro" delle irriducibili e via, verso il solito spiazzo che utilizziamo per le osservazioni "veloci".
Alle 20:00 arrivo, e in mezz'ora siamo pronti al via. Ci dà il benvenuto un bel bolide verde-azzurro che dall'Auriga taglia verso il Drago lasciandosi una scia lunga almeno 7 o 8 gradi, un buon auspicio? Forse, ma fa freddo e l'umidità si sente e questo non è buono. Arrivano anche le irriducibili: Jeanine, col fido bino a caccia di costellazioni e di esperienza per orientarsi nel cielo col futuro tele che giura di comprare in primavera, e Manu con l'immancabile, agognato vettovagliamento, e la sua solita passione che la tiene incollata all'oculare, quando se ne appropria, per delle mezz'ore con somma gioia di chi aspetta e del proprietario del tele... inizia la danza.
Che si guarda? La Luna, scontato e obbligato... altro non è dato se non accontentandosi di pallidi batuffoli su un cielo non buio. Così dopo aver gironzolato qua e là per il selenico suolo più vicino all'esile terminatore, che si fa?
Io ci provo: cerco la web-cam, l'ho dimenticata... ce l'ha Fabri, meno male! Sono troppo scarso e il seeing non mi aiuta... qui poi si appanna tutto e Nora (il mio C9,25 si chiama così :D) suda; allora opto per un f10 sindacale e senza troppe pretese, se non quella di acquisire, con le immagini anche esperienza.
Cerco il fuoco (e quello non me lo può certo passare nessuno, nemmeno Fabri :D), non lo trovo o forse sì... che casino!!! Vabbè vado, e comincio a fare diverse riprese. Si fermano persone a chiederci che facciamo, allora smonto lo "studio video-fotografico" e rimonto gli oculari... ma da mostrare c'è poco con quel faro acceso in cielo.
E allora dopo un giretto sulla palla illuminata mostriamo un M42 slavata e un M81, M82 appena percettibili, nulla più è dato, ma per chi non ha mai avuto la fortuna di abbracciare questo sport è più che sufficiente per restare a bocca aperta...noi un po' meno.
Restiamo io e Fabri, sono circa le 03:00, il freddo e l'umidità si fanno pungenti ora, e il cielo poco favorevole al Deep non aiuta a sopportare oltre.
Sul tavolo si è formaro un lago d'acqua; a rimorchio del Leone, arriva anche Saturno al quale rivolgiamo l'oculare più per rispetto che per convinzione di poter osservare qualcosa di decente; un ultimo colpo d'occhio, per chiudere in bellezza, ad Algieba (Gamma Leonis), che sdoppio facilmente col Nag 12mm, prima di smontare il tutto e tornare a casa.
Ora c'è da fare esperienza anche con l'elaborazione, migliorando, ogni volta di più...almeno lo spero, ma ne devo mangiare di pagnotte!
(In foto: il cratere Messier)

lunedì 10 novembre 2008

Sky Quality Meter - L


Da quando pratico questo meraviglioso “sport”, una delle difficoltà di valutazione maggiori che ho riscontrato è quella relativa alla qualità del cielo e del suo livello di inquinamento luminoso.
La presenza di astrofili esperti, durante le sessioni osservative, se da una parte mi ha aiutato ad apprendere trucchi e malizie per avere un giudizio il meno soggettivo possibile, dall’altra ha posto in evidenza il “limite” proprio della soggettività per avere un riscontro il più uniforme possibile.
Possiamo stimare una magnitudine visuale contando le stelle in determinate porzioni di cielo, o cercare alcune stelle di riferimento con magnitudine nota, ma certo è che la vista dell’osservatore, il suo adattamento al buio, oltre che altre variabili, di natura più prettamente metereologica, fanno la loro parte. Durante la nottata nascono così, all’interno del gruppo d'osservazione, vere e proprie discussioni riguardo le diverse valutazioni del seeing, della trasparenza o della qualità del fondo cielo. Fortunatamente in nostro aiuto è arrivata un'azienda Canadese: la Unihedron, che ha applicato il principio degli esposimetri fotografici ad un sensore CCD, dotato di filtro IR-cut, per leggere, con precisione “scientifica”, la luminosità del cielo notturno: lo Sky Quality Meter. Questo “gingillo” astronomico si presenta come una solida scatoletta in plastica nera (poco più grande di un pacchetto di sigarette) alimentata da una batteria a 9V; è caratterizzato da un display a led rossi, un pulsantino (entrambe posizionati sul fronte), ed un “lettore-CCD” rivolto verso l’alto; il suo funzionamento è semplicissimo: basta puntare una porzione di cielo, premere il pulsante di start ed in pochi secondi, dopo una serie di segnali acustici, il display renderà la sua misura in unità di "magnitudine per arco secondo quadrato", più è alto il valore reso dall’SQM più il cielo è buio. Fin dalle prime misurazioni noterete che tanto più il cielo è inquinato e poco buio tanto più velocemente comparirà il valore misurato della qualità del cielo . Le versioni in commercio sono due: lo SQM e lo SQM-L (dove la L sta per lens - lente -) e che si differenziano per la porzione di cielo "letta" per rilevare la misurazione; l’SQM “normale” abbraccia una zona di cielo pari a circa 84° di diametro, mentre la versione “L” è dotata di una lente che restringe il campo a soli ≈20° permettendo la lettura di porzioni più ristrette di cielo. Ad ora non ho avuto modo di testarlo se non attorno a casa mia, ottenendo misurazioni allo zenith di 19.85 mags/arsec², con cielo leggermente velato (con totale copertura la mag/arcsec² si fermava a 18.25) e in assenza di Luna, valore che può essere convertito in “magnitudine visuale limite” pari a circa 5,39, sul sito della Unihedron, tramite un apposito form nella sezione “Detail”. A proposito di ciò il sito della casa Canadese offre diverse utility per l’utilizzo dello SQM e articoli sulla valutazione della qualità del cielo: oltre al citato form (che permette altri tipi di conversioni), c’è la possibilità di registrarsi e caricare le proprie misurazioni, che vengono poi raccolte in un database visualizzabile dai visitatori online.

Conclusioni: pur presentandosi, forse a causa dell’estrema facilità d’uso, come un accessorio a prima vista “superfluo” trovo invece che lo SQM sia un ottimo sistema per una valutazione oggettiva della qualità del fondo cielo, che permette di confrontare le diverse postazioni e località da cui osserviamo valutandone velocemente l’effettiva bontà. Offre, in questo modo, numerosi spunti di riflessione sull’osservazione visuale (e astrofotografia) in base alle misurazioni eseguite senza contare che in pochi secondi potrà confermare se la nottata sarà utile per il deep più estremo a caccia di oggetti deboli o se dovrete accontentarvi di un’osservazione meno spinta. Si possono anche confrontare e relazionare i valori resi con altri sistemi di misurazione qualitativa come la scala di Bortle o più semplicemente verificare come cambia la qualità del vostro cielo nel tempo controllando gli effetti dell’IL.
Lo Sky Quality Meter oltre a soddisfare le curosità dell’astrofilo può essere un vero e proprio strumento di misurazione scientifica!

mercoledì 29 ottobre 2008

Il cielo di novembre.

Il cielo visto da Cafasse il 15 novembre alle 00:00
(clicca sulle img. per ingrandire)



Nord



Est


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Zenith

giovedì 16 ottobre 2008

Alba Rossa!!!



Questa mattina sveglia alle 08:00; ho Morgan da portare a spasso prima di onorare, alle 09:30, un appuntamento al GAH per discutere della gestione del sito internet.
Stancamente mi preparo colazione e faccio due coccole al cane, che appena sveglio le pretende. Mentre assaporo la tazza fumante di caffè, comincio a far entrare luce in casa per vedere cosa mi riserva il meteo quando..."Ma che bella palla da biliardo c'è sull'orizzonte ad est" :D

Afferro la Canon, baionetto moltiplicatore e zoom apro la finestra e faccio qualche scatto: sono le 08:42 del mattino.

Dati tecnici:

Canon EOS 20D con moltiplicatore x1,4 e Zoom 70/200
Scatto singolo a f/6,3
Esposizione: 1/500 sec.
Distanza focale: 280 mm
Sensibilità ISO: 250

sabato 11 ottobre 2008

Il cielo di ottobre

Questo è il cielo sopra Cafasse (TO) alle 00:00 (UT 22:00) del 15 di ottobre 2008.
Clicca sulle immagini per ingrandirle:


Nord


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Zenith

domenica 5 ottobre 2008

La Mia Strumentazione


Osservo con un classico Schmidt Cassegrain della Celestron: il C9,25 XLT intubato in carbonio, al quale ho fatto applicare, all'interno, del vellutino nero per eliminarne i riflessi parassiti al fine di migliorarne il contrasto, ed una ventolina sulla culatta per ridurre il tempo di acclimatamento dell'ottica (modifiche, queste, eseguite dal magistrale Giuliano Monti di Tecnosky). Per una messa a fuoco più precisa ho anche installato un focheggiatore tipo Crayford della Moonlite con riduttore Tri-knob 1:8. Per sostenere questo "bestio" senza vibrazioni, che non siano quelle procuratemi dallo stupore o dal freddo, utilizzo una montatura Losmandy mod. G11 dotata di sistema di puntamento GoTo Gemini Lev.4. Il parco oculari è composto da un 40mm William Optics SWAN con 72° di campo apparente e barilotto da 2", tre Tele Vue Nagler (che non necessitano di presentazione con i loro 82° di AFOV) di cui un 26mm type5, un 17mm e un 12m type4 ed infine un Baader Genuine Ortho da 7mm per il planetario. Ho anche acquistato alcuni filtri colorati (che onestamente ho usato pochissimo), un polarizzatore variabile (manna par diminuire la luminosità durante le osservazioni lunari) e due interferenziali: l'UHC (da 31,8mm) e l'OIII (sia il 31,8mm che il 2") della Astronomik.
Per le riprese planetarie uso anzi spero di imparare ad usare :D) una webcam Philips SPC900 e il gioiello ultimo arrivato: la cam della Imaging Source DMK31AU03.

Fanno anche parte della mia strumentazione, per le "sbirciate" mordi e fuggi, due binocoli: un 10x50 della Ziel e il 20x80 della Konus che tempo fa era in omaggio sottoscrivendo l'abbonamento biennale ad una diffusa rivista del settore, e che sorreggo montandolo su un cavalletto di tipo fotografico.

Morgan or Luca: that is the question!


Sono io, ebbene sì...oltre ad essere il nome del mio migliore e più fedele Amico (splendido e amabile Golden di 5 anni) è il nick di Luca Pelizzari...me medesimo in quanto tale.
"Affascinante" (come da foto :D) 39enne residente in un paesino vicino a Torino che non offre nessun divertimento ma, paradossalmente, un sacco di inquinamento luminoso, sono stato contagiato dal virus dell'Astrofilo, che ti spinge a prendere un sacco di freddo, quasi per caso, in punta di piedi, senza accorgermene.
Com'è possibile? Non lo so, ma a me è successo proprio così, subdolamente.
Studente che nessun professore ha mai definito fenomenale (il classico intelligente ma non si applica :D ), dell'Astronomia non me n'è mai fregato un granché se non la naturale curiosità del maschietto appassionato di film di fantascienza (StarWars esce nel 1977 quando io avevo 8 anni fulminandomi sulla via di Damasco), e l'istintiva propensione adolescenziale di immaginare altri mondi, altre forme di vita, altre tecnologie mirabolanti.
Poi il nulla fino a quando 25enne appassionato agonista di tiro con l'arco, prendo atto di avere un padre che compera binocoli e cannocchiali da usare nelle sue escursioni in montagna e così, come ogni figlio che si rispetti, gliene frego uno da usare sul campo di tiro nelle competizioni.
Voi direte: è allora che l'hai puntato una notte nel cielo e ne sei stato rapito? NO, per nulla! Anzi appesi l'arco al chiodo perché...(non so il perché però lo appesi) e così il cannocchiale finì prima in una custodia in camera da letto, e poi in un ripostiglio.
Passarono ancora parecchi anni prima che il germe cominciasse a crescere smisuratamente in me, un tarlo costantemente pulsante che mi portava sempre più spesso a leggere, a navigare e ad informarmi su cosa fosse l'Astronomia e tutto ciò che la circonda compreso lo sport ad essa più legata: l'astrofilia!
Mi trovai, così, a comprare riviste e libri
sempre più spesso, a navigare in internet spulciando tra i forum e siti di astrofilia, quando una sera dell'autunno del 2001 mi venne un'idea balzana: "vedrò qualcosa con quel cannocchiale che usavo per guardare le frecce nel paglione a 90 mt? Perché non provare?" Non mi resi conto che quel momento mi avrebbe "impantanato" per sempre; montai un treppiede traballante, ci piazzai sopra quell'accozzaglia di ferro e vetro, girai la levetta che seleziona l'ingrandimento a 60x, direzionai il mirino verso quella luce che secondo il planetario scaricato gratuitamente da internet doveva essere un pianeta e cosa vidi? Una pallina con un ovale intorno!!! "Ma quello è Saturno, il Signore degli anelli" (anzi con gli anelli) uno spettacolo privo di qualsiasi dettaglio se non un ovale giallino che però mi elettrizzava letteralmente.
Mi voltai e vidi sul monitor del PC che un pelino sotto c'era un cerchietto con una sigla, ma cosa voleva dire? Non lo so, ma la strada era semplice perché ben indicata da tre stelle in linea ed altrettante che scendono quasi perpendicolari.
Non fu difficile individuarle nella volta, seguirle e puntare il solito mirino. Buttai l'occhio dentro all'oculare e mi accorsi subito che c'era qualcosa che non tornava: quella che sembrava una stella in realtà era una nemmeno troppo pallida nuvoletta che mi mise i brividi pur non sapendo che cosa fosse.
Smontai e cercai di scoprirlo: risultò essere una Nebulosa, detta M42, sita in una costellazione chiamata Orione, ma l'informazione che nessuno mi comunicò è che oramai c'ero dentro fino al collo!
Cominciai a desiderare uno strumento con sempre maggiore ardore, lessi, navigai e scrutai il cielo tutte le sera che portavo a spasso Morgan prima di andare a dormire, e rientro e controllavo gli asterismi che mi ero impresso nella mente per poter dar loro il nome di una Costellazione e la giusta collocazione in mezzo alle altre.
Finché non ne parlai con mio padre, Gino (un monumento a 360°:D): "interessante", mi dice, "e cosa vorresti comprare?", gli mostrai un foglio che avevo stampato da internet riportante l'offerta della serie CPC della Celestron e gli indicai l'8" (lo so, bisogna iniziare con il 114 ma io detesto le convenzioni :D).
"Perché non l'undici pollici?", risposi: "Beh è un po' caro per le mie tasche e poi tutti mi sconsigliano di andare troppo sul pesante", restò in silenzio guardando il foglio poi sbottò "Natale si avvicina, andiamo a vedere".
Contattato un rivenditore, lo visitammo e dopo varie peripezie (stendiamo un pietoso velo sull'anno che segue) l'8 settembre 2006 ordino su internet la mia strumentazione (quella attuale ad eccezione degli oculari che all'epoca erano dei semplici Plossl) e aspetto con ansia.
Pochi giorni e mi arriva, perfettamente imballato il mio C9,25 e la G11...è l'inizio di una nuova splendida passione che mi ha portato a passare notti in bianco (ma questo lo fa anche il lavoro purtroppo), sulle cime più fredde del Piemonte fino a questo blog...continua...
:-)